Massimo Trombetta, evoluzione tra passato e presente
Sono da sempre incredibilmente curioso e interessato a “tutto” e costantemente in uno stato di ricerca e creatività che non può fermarsi.
Mi interessano tutte le possibili abilità tecniche manuali e tutte le forme d’arte, intendendo come arte una creazione continua che contenga in sé una vita che non può essere ripetizione di forme precostituite.
Infanzia cinetica
Questa incarnazione di vita inizia come bambino spiccatamente cinetico: ho praticato più o meno approfonditamente quasi tutti gli sport offerti dalle condizioni economiche e ambientali della mia famiglia, finendo per approfondire tantissimo le arti marziali, intese come studio meditativo dinamico, senza uno specifico stile o forma: trovare la radice per poter imparare e scoprere me stesso, nel rapporto con i limiti del corpo e nell’incontro con infinite possibilità sconosciute per far ragionare il corpo nella scelta della reazione.
Nulla è davvero conosciuto, al limite può essere vissuto e osservato, nella gioia.
Il tutto si è concretizzato nell’approfondimento di diversi stili di arti marziali e combattimenti sportivi. Un percorso di ricerca interiore, nella dinamica della scoperta e del piacere dell’utilizzo del corpo e nel superamento di limiti che ho scoperto essere solo mentali, anche i più apparentemente oggettivi.
Ho studiato nel frattempo elettronica, concependola all’epoca come possibilità di creazione e progettazione di mezzi dalle infinite potenzialità.
Ho in seguito incanalato questa creatività nello studio del disegno, della chitarra flamenca e classica, della batteria e nella manualità del restauro di vecchie chitarre.
Nel frattempo, dopo due anni di ingegneria, mi sono risultati evidenti i limiti di approfondimento offerti da un lavoro prettamente tecnico, rispetto alla spinta creativa originaria che mi aveva portato ad unirla alle paure di generazioni passate, che mi sono state fortemente trasmesse e che mi stavano spingendo a porre le basi per un lavoro sicuro e ben pagato, che mi mettesse al riparo da possibili pericoli, per una vita tranquilla ed economicamente sicura.
Il primo importante cambiamento: la natura e la vita
Ho deciso di cambiare le basi per tornare ad una vita che intimamente mi aveva sempre attratto, cioè una vita immersa in un ambiente completamente naturale, dove convivere con la vita nelle sue forme più naturali e diverse fra loro, con animali e piante. Mi sono diretto quindi verso lo studio universitario in Scienze Agrarie. Un appassionante studio verso tutte le forme di vita e la loro coesistenza positiva con l’umanità.
Ricerca a 360°: il teatro come filosofia vissuta
In quel periodo ho conosciuto il teatro e scoperto le incredibili potenzialità del lavoro teatrale per potermi mettere in gioco e scoprire i miei limiti e problematiche di adolescente e postadolescente gravato da insicurezze, paure, problematiche, schemi e forme di pensiero non suoi, derivanti dall’educazione ricevuta.
Creatore, non ripetitore
Ho scoperto quanto fosse forte la potenzialità di cambiamento e scoperta di sé offerta dal lavoro teatrale: mettere in gioco se stessi e non il semplice apprendimento di una tecnica di finzione, che non mi ha per altro mai interessato.
Con il teatro potevo sperimentare l’abbandono di maschere consolidate nel quotidiano e provare tutte i tipi di emozione, caratteristica di una vita completa senza preclusioni, e la possibilità di sperimentarle senza forme precostituite e viverle liberamente senza problemi o paure.
Il peso dell’ambiente circostante, superare i limiti imposti
Il cambiamento col mio lavoro teatrale avveniva sempre, ma si ritrovava in parte annullato dal reinserimento nel mio ambiente quotidiano: università, amici e soprattutto famiglia. Ho così affiancato a questo studio già molto intenso un lavoro psicologico molto approfondito che mi ha anche portato a poter analizzare e comprendere tutti i meccanismi e le fughe messe in atto da me, e ancora più facilmente scopribili o svelabili dall’esterno.
Sperimentato come poter scoprire e modificare me stesso col lavoro teatrale volevo usare questo mezzo incredibile per poter portare cambiamento in contesti dove è difficile uscire da cliché forti e consolidati, facendo quindi teatro con disabili e in carcere minorile.
Nel frattempo ho continuato a seguire diversi laboratori e insegnanti e una scuola di teatro, per fissare definitivamente il mio essere libero, senza avere l’obiettivo di diventare attore professionista.
Incontri importanti per il cambiamento
L’incontro con una regista mi ha fatto capire la meraviglia della ricerca teatrale come ricerca interiore e spirituale, nello studio di testi classici. Una ricerca profonda e sempre diversa che va al di là dei testi affrontati, tanto da farmi appassionare anche al lavoro d’attore di teatro.
Da li l’incontro con uno dei pochi che considero miei maestri nell’ambito teatrale, il pedagogo regista russo Jurij Alschitz, che mi ha fatto scoprire come vivere la filosofia e l’incontro con la creazione in un senso molto più spirituale filosofico, rispetto a un quotidiano che è solo un pretesto per vivere altro.
L’incontro successivo, con un regista/coreografo più focalizzato sul Physical Theatre del nord Europa, mi ha permesso di sperimentare la possibilità di unire tutto quello che avevo trovato fino ad allora nel lavoro teatrale con la mia passione nell’uso del corpo, portandomi così a studiare danza e, poco dopo, a lavorare per diverse compagnie di danza, teatro-danza e teatro.
Non trovando nell’ambiente lavorativo del teatro la stessa ricerca emotivo – filosofica che mi aveva fatto decidere di fare l’attore, sono tornato all’utilizzo del teatro per portare consapevolezza e cambiamento nelle persone di tutte le età.
Ho realizzato laboratori teatrali per adulti per far sperimentare tutte le competenze che avevo approfondito, come pretesto per la scoperta di sé e l’abbandono delle proprie barriere e limiti generati per difendersi da antiche paure che non hanno più ragione di essere. Stessa cosa proposta per bambini: ho finito per realizzare laboratori per gruppi di 25 bambini di 4 e 5 anni e gruppi più misti delle elementari.
I bambini vengono plasmati dagli adulti
Vedendo che i cliché, le paure, i giudizi sono già presenti a quell’età, mi ha reso felice capire che la mia modalità laboratoriale di scoperta della propria creatività e del sé in generale, partendo dalla rimozione di ogni giudizio, consentiva il cambiamento anche con pochissimi incontri.
A mia volta, non avendo pregiudizi o idee precostituite sui possibili limiti dei miei piccoli allievi, ho intuito che osservando ciò che mi asserivano di poter fare (sempre a livello non verbale) permetteva loro di creare degli spettacoli veri e propri, messi in scena in teatro, con parti, testi, situazioni complicate ma sempre vive, ingressi e uscite, insomma spettacoli che sarebbero stati complicati per degli adulti…
È questo mio aver vissuto la scoperta e la trasformzione, in tutte le sue forme e livelli, che mi permette di capire quali sono le potenzialità e le possibilità di cambiamento e come guidarle negli altri.
Aumentare la consapevolezza – devi capire qualcosa di te
Dal punto di vista attorale/registico ho mantenuto la passione e interesse nel creare spettacoli miei, che possano far realmente emozionare e soprattutto scoprire qualcosa di sé, per chi li guarda, e di conseguenza iniziare, anche solo vedendo uno spettacolo, un percorso di cambiamento.
In tutto questo mio cammino di ricerca costante, sono venuto in contatto con alcune tecniche sottili che mi hanno fatto saggiare come non solo le convinzioni, i giudizi, pensieri e le forme pensiero con cui ero cresciuto non rispondevano alla realtà, ma anche il funzionamento dell’universo di vita era davvero diverso da come mi era stato insegnato.
Da sempre sono curioso e interessato a tutto
Ho iniziato a sperimentare e studiare diverse tecniche, che mi hanno permesso di amplificare tutte le caratteristiche che avevo coltivato fino ad allora e di scoprire come effettuare un vero e profondo cambiamento, perché ne avevo verificato il reale funzionamento spirituale.
Come il mio incontro col teatro ha cambiato la mia vita e direzione da intrapprendere, così anni dopo è avvenuto con l’incontro di Pjotr Elkunoviz.
A parte le cose pratiche, la mia ricerca ha da sempre avuto un parallelo spirituale e mi ha portato ad un punto di svolta, l’incontro con Pjotr Elkunoviz.
Parallelamente al mio impegno per il cambiamento e l’evoluzione mia e di chi veniva in contatto con me, ho sempre desiderato imparare anche tecniche fisiche per poter far star meglio gli altri.
Da li tutto è cambiato, ed è proprio quello che, per chi è pronto, succede dopo il Riallineamento Spirituale.
La mia ricerca nel campo sottile è iniziata con una spinta fortissima portandomi a scoprire e studiare diverse tecniche affini col mio stato e il punto in cui ero.
Mi sono reso conto che l’effetto è tanto più profondo quanto minore è il contatto e maggiore la frequenza di lavoro: ho quindi approfondito diverse tecniche i questo senso.
Dopo le tecniche Reiki e di pilotaggio delle energie e dei cambiamenti del corpo senza il contatto, la creazione di carte di guarigione, l’utilizzo dei cristalli, la pulizia energetica degli ambienti, ho studiato e cominciato a praticare Theta Healing e la metodologia di guarigione e rigenerazione degli organi di Arkadij Petrov, che ormai studio e pratico da anni, e infine le sequenze numeriche di Grigori Grabovoi.