Laboratori di Teatro Emozionale

Teatro Enozionale per il cambiamento spirituale e la scoperta di se stessi

Massimo Trombetta – Oceano Invisibile:

Il mio laboratorio è un’opportunità di cambiamento, scoperta di se stessi e l’opportunità, nel gioco teatrale, di lasciare andare giudizi, insicurezze o false sicurezze, per sostituirle con sicurezze profonde che non potranno essere più rimosse.

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Laboratori di teatro per bambini

Il laboratorio teatrale, uno spazio-tempo difficile da spiegare se non sperimentato, più che altro perché la mia didattica è atipica rispetto i classici laboratori teatrali per l’infanzia.
Massimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambiniMassimo Trombetta - Oceano Invisibile: Teatro Emozionale con i bambini

Il mio laboratorio è un’opportunità di cambiamento, scoperta di se stessi e l’opportunità, nel gioco teatrale, di lasciare andare giudizi, insicurezze o false sicurezze, per sostituirle con sicurezze profonde che non potranno essere più rimosse.

Il mio teatro è un’esperienza, perché è solo l’esperienza che permette il cambiamento. Nessuna spiegazione, nozione, ragionamento o insegnamento esterno potranno mai determinare un vero e profondo cambiamento quanto l’esperienza vissuta.

Nel mio laboratorio faccio vivere delle esperienze, non insegno a recitare o a fingere o a impostare una qualunque forma atteggiamento che possa essere poi messa in scena con un certo risultato.

Ma com’è possibile non insegnare a recitare o a fingere in un laboratorio teatrale? Certo quella è una possibilità ma, avendone sperimentato gli insegnamenti da allievo, la trovo una modalità senza nessun valore didattico, risultando esclusivamente una tecnica.

Esistono quindi due modi di fare o studiare teatro, uno è imparare a fingere, imparare l’uso delle maschere e della finzione per poter fare una recita ordinata, l’altro è imparare a non fingere, imparare a rinunciare alle proprie maschere, ma imparando ed esercitandosi ad essere attenti a se stessi e agli altri, creativi e reattivi, responsabili di quello che accade nei giochi o in scena. Questo vale anche per i più piccoli, con una valenza didattica ancora più importante, la liberazione da ogni giudizio limitante verso di sè e verso gli altri, il rispetto di ogni forma di creatività proposta da ognuno e la libertà di riscoprire la propria. La possibilità quindi di vivere ogni diversa emozione senza imparare una forma per mostrarla, ma liberi di sentirla ed esprimerla senza paure.

Sembra quasi incredibile ma non insegnando ai piccoli forme precostituite si verificano cambiamenti evidenti anche solo dopo pochi incontri, anche grazie a una modalità relazionale da parte mia mirata e specifica per ognuno.

Queste le potenzialità inimmaginabili di un teatro sempre vivo, dal primo incontro alla messa in scena, che non dovrà essere ripetizione ma creazione di situazioni non fissate a tavolino, che ogni volta risultano vive e mutevoli, quasi un esercizio alla vita, ma protetti da ogni pericolo o giudizio.

 

Laboratorio Teatrale Esperenziale per adulti

Come può essere possibile abbandonare di colpo modelli relazionali, paure superficiali o profonde, più o meno consapevoli, con le quali conviviamo da una vita?

Un modo può essere cominciare a sperimentare che rompere gli automatismi, togliersi la maschera: contattare emozioni vere e viverle senza paura non comporta conseguenze negative, anzi alimenta un atteggiamento sempre più positivo in noi e di conseguenza negli altri.

Molti pensano che recitare sia fingere, quindi che fare teatro significhi imparare a fingere, mettersi la maschera.

È parzialmente vero per un certo tipo di teatro, ben lontano da quello che ho sempre cercato e studiato: togliere le maschere per scoprire chi siamo veramente.

Il laboratorio teatrale guidato in maniera consapevole e mirata permette di vivere l’esperienza personale del cambiamento.

Abbandonando la finzione che inconsapevolmente indossiamo nella vita quotidiana, possiamo vivere un’esperienza reale e renderci conto che siamo o possiamo essere diversi dalla forma abbracciata fino a oggi.

Com’è possibile tutto questo facendo teatro?

Il mio laboratorio teatrale non prevede l’apprendimento di nessuna forma o tecnica di finzione. Al contrario è finalizzato ad una creazione-reazione continua verso gli altri, ascoltando il nostro Essere più profondo e vero. Saremo realmente osservati ma mai giudicati, a differenza di un quotidiano in cui ci sentiamo sempre giudicati e osservati.

Nel gioco teatrale si sperimenta l’abbandono del giudizio, cioè la grande libertà che porta il non giudicarsi, il non giudicare e il non sentirsi giudicati.

Mettiamo in gioco noi stessi a tutti i livelli, oltretutto in un modo molto simile a come viviamo nella vita quotidiana, con una leggerezza e divertimento che sarebbero auspicabili anche nella vita quotidiana.

Nel lavoro teatrale ci mettiamo in gioco in un modo molto simile a come viviamo nella vita quotidiana, può rappresentare l’esperienza che determina il cambiamento.
Il laboratorio teatrale condotto in maniera appropriata può rappresentare l’esperienza che determina il cambiamento.

Tutti i lavori e aiuti energetici spirituali sono mirati ad un aumento di consapevolezza e a un conseguente cambiamento nelle proprie abitudini o pensieri.

Il cambiamento e l’evoluzione, in qualunque direzione, sono raggiunti sempre vivendo esperienze, perché sono quelle a cambiarci. Spesso risultano molto difficili o non ci permettiamo di sperimentarle in un quotidiano preesistente già strutturato come forma e modalità di comportamento, di relazione, di pensiero.

Inoltre siamo influenzati da quello che gli altri si aspettano che noi facciamo e pensiamo, perché strutturati in modelli prevedibili, che seguiamo da anni.

Le esperienze energetiche spirituali determinano sempre cambiamenti, ma l’obiettivo è mantenerli ed evolverli. Risulta indispensabile portare quindi queste esperienze nel quotidiano soprattutto perché il nostro cambiamento farà cambiare tutte le persone che verranno in contatto con noi.

È indispensabile portare le esperienze nel quotidiano, perché in questoi modo cambiamo anche le persone che incontriamo.

Il rischio, se così non facessimo, è trovarsi a vivere due vite, una per mantenere la nostra apparente struttura precedente, per timore di non essere più accettati dagli altri, e l’altra nella nostra vita privata.

Questa possibilità non rispecchierebbe un’evoluzione organica, oltre a determinare una sofferenza: a lungo termine una delle due vite vincerebbe sull’altra. Ma anche mollare la vecchia vita perché non apparteniamo più a quell’ambiente non rappresenterebbe una reale evoluzione spirituale.

Se finalmente impariamo ad amare noi stessi il passo successivo è amare gli altri incondizionatamente.

La soluzione non è necessariamente scegliere solo gli ambienti a noi più consoni. Ma invece cambiare col nostro esempio gli ambienti in cui già siamo.

Ho la possibilità di tenere workshop teatrali esperienziali intensivi nei weekend, o più continuativi con frequenza settimanale o anche più diluiti nel tempo in ogni parte d’Italia.